Il breve sogno di gloria del Blau-Weiß 90 Berlin

Insolvenz e Konkurs. Due parole per definire un incubo, quello del fallimento. Negli ultimi anni, segnati anche dalle difficoltà legate alla pandemia, l’hanno vissuto diversi club, soprattutto di 3.Liga e di Regionalliga. L’ultimo è il Türkgücü München, club di terza serie che ha avviato l’Insolvenzverfahren, la procedura di fallimento. Con questa decisione sembrerebbe finire il sogno della società, fondata da immigrati turchi, di diventare la seconda squadra di Monaco, coltivato dal presidente e finanziatore Hasan Kivran. Un’aspirazione (il progetto era arrivare in 2.Bundesliga nel 2023) che ricorda per certi versi, quello che accadde a Berlino negli Anni Ottanta. In quel momento, in una città divisa ancora dalla ferita del Muro, nella parte occidentale della metropoli le due squadre che andavano meglio erano l’Hertha e il Tennis Borussia Berlin. Nelle serie inferiori militava invece il Blau-Weiß 90, società con una buona tradizione prima del 1945 (con un titolo tedesco nel 1905 con il nome di Union 92 Berlin) e che aveva la sua sede nel quartiere di Mariendorf.

In quel club, all’inizio del 1983 arrivò Konrad Kropatschek, un professionista del marketing, con un passato non propriamente limpido. Nel 1976 era stato condannato a quattro anni di carcere per frode dal tribunale di Würzburg e la sua vicenda era stata anche “protagonista” di Aktenzeichen XY… ungelöst, un programma dedicato ai crimini della ZDF, il secondo canale pubblico tedesco. Piccolo particolare: nessuno al Blau-Weiß 90 era a conoscenza delle vicende giudiziarie di Kropatschek. O meglio nessuno si era mai preso la briga di fare un controllo. Il sogno del neo manager era, insieme alla compagna Cornelia Härtfelder, soprannominato “Rotkäppchen” (un tipo di spumante), di portare i biancoblù, all’epoca in terza serie ai vertici del calcio cittadino e in Bundesliga. Per farlo Kropatschek e consorte creano un vero e proprio modello di business. L’agenzia della Härtfelder mette sotto contratto e paga di tasca sua giocatori e Kropatschek ha ampi poteri per i trasferimenti, addirittura carta bianca per quanto riguarda quelli estivi. Al Blau-Weiß 90 gli lasciare fare. È molto bravo a trovare sponsor e finanziatori (una grande qualità soprattutto per le difficoltà legate alla divisione di Berlino), oltre inizialmente a pagare in maniera puntuale. E poi la squadra va benissimo. In due anni il Blau-Weiß 90 passa dalla Oberliga Berlin, la terza serie alla Bundesliga. La promozione è festeggiata da un’iconica apparizione di Leon Bunk, il capocannoniere del torneo con 26 reti, a “Aktuellen Sportstudio”, dove in coppia con il cantante Bernhard Brink, intona insieme ai compagni la canzone “Wir sind heiß auf Blau-Weiß“.

Il problema è che il “sistema Kropatschek” crolla. L’agenzia della sua compagna non riesce a reggere i costi, andando in difficoltà economiche. E in più c’è un altro “nodo”. L’agenzia ha venduto a terzi, segnatamente dei finanziatori, i diritti sui trasferimenti dei giocatori. Nel dicembre 1986 per Kropatschek, ormai fuori dalla società e la compagna, inseguiti dai creditori, scattano le manette. Ci sono più 1,3 milioni di marchi di debiti. A salvare il club dalla bancarotta, l’imprenditore di Norimberga Hans Maringer, uno dei creditori di Kropatschek. I soldi però sono pochi e Bernd Hoss l’allenatore ha a disposizione una rosa con pochissima esperienza. La stella l’ha scovata ad Augsburg proprio Maringer, già attivo nei club locali della Franconia. Si chiama Karl-Heinz Riedle e sarà quello che terrà a galla con i suoi dieci gol la squadra per tutta la stagione. Non bastano però per la salvezza. I bianco-blù retrocedono in 2.Bundesliga, dopo aver messo in fila 21 partite senza vittorie. I Blau-Weiß 90 sfioreranno il ritorno nella massima serie nel 1989, ma butteranno l’occasione al vento perdendo le ultime tre gare del campionato. Sarà l’inizio della fine. Mentre calano gli spettatori aumentano e scappano gli sponsor aumentano i problemi finanziari. Le difficoltà economiche nel 1992, con la squadra in 2.Bundesliga, porteranno la Federazione tedesca a non concedere al club la licenza per disputare la stagione seguente. La società si scioglie. Ne nascerà un’altra, il Blau-Weiß 90 Berlin che però formalmente non è erede della “vecchia” società e che ora milita in Oberliga Nordost, in quinta serie.

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